“Guardando oltre la luna” è l’installazione d’arte neuroestetica meta-moderna che la nostra associazione ha donato al Policlinico Umberto I di Roma, di cui recentemente sono stati conclusi i lavori di adeguamento e posizionamento nella Sala d’Attesa dell’Ambulatorio di Pediatria Generale. Un’opera che rappresenta un percorso iniziato diversi mesi fa, nell’ambito della nostra area di intervento Arte e Cultura, e che oggi rappresenta una nuova meravigliosa strada che apre un cammino di condivisione e collaborazione con uno dei più importanti poli ospedalieri romani e, in particolare, con il prof. Alberto Spalice, neurologo e Direttore UOC Pediatria – Dipartimento Materno Infantile e Scienze Uroginecologiche, che ha fortemente creduto nel nostro progetto artistico e culturale che mette il benessere delle persone al centro di ogni nostro agire.
Oggi vogliamo presentarvi ufficialmente non solo il percorso creativo e di ricerca che ci ha portato alla realizzazione di “Guardando oltre la luna” ma soprattutto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la definizione di tutto ciò e, in particolare, il dott. Alberto Deales, direttore sanitario del Policlinico Umberto I, che ne ha permesso il posizionamento nella Sala d’Attesa di Pediatria.
Guardando oltre la luna: la narrazione
Le sfide, i pensieri e i sogni prendono forma nella notte, nel silenzio di una stanza lontana, in un tempo senza tempo, tra la solitudine, la nostalgia e il desiderio di domani. Un’ombra, una luce, un riflesso sul muro ti fanno compagnia e mettendo a fuoco nella tua mente vedi finalmente una prepotente e suggestiva luna piena… e tutto diventerà colore.
Silenziosa, assordante, come solo un’emozione può essere, si presentava con intensità estenuante, era lì presente, palpabile, un’idea protomentale che scalpitava, che desiderava nascere, in quello spazio dove il corporeo e la psiche si fondono in uno stato indifferenziato. É da quella matrice pulsante che sono nati i sentimenti, gli stati emotivi propri degli impulsi somatici che hanno pervaso e dominato la vita psichica dell’idea stessa.
In quel momento tutto è nato, potente, prepotente, inarrestabile, come solo una pulsione inconscia può essere.. In quel preciso istante l’atto trasformativo ha reso tutto ben riconoscibile, quel pensiero nella mente ha preso forma ed è diventato tra le più originali installazioni d’arte neuroestetica meta-moderna dei nostri tempi.
Una performance d’arte collettiva, differenziata e incarnata, dove l’esperienza crea, dove i corpi si incontrano nello spazio relazionale, dove la narrazione è contenuto, dove la forma estetica diventa parte significante, contenuto e luogo proiettivo dove ciascuno vede ciò che sente, dove la prospettiva trasformativa diventa evoluzione e lo spettatore è attore partecipante.
La nostra performance parla di noi.
Nulla resta come è, tutto scorre e si trasforma, l’atto evolutivo diventa sostanza.
Una performance trasformativa dove l’esperienza diventa materia come in una danza potente, sincronica e differenziata, dove in alternanza con l’altro si finisce e si ricomincia.
L’esperienza neuroestetica del nostro percorso artistico
“Guardando oltre la luna” è il risultato tecnico di una interessante esperienza neuroestetica integrata. Grazie alla potente suggestione del pulsante racconto narrativo e della tecnica pittorica proiettiva dinamica, con l’ausilio di materiali polimaterici e la finale performance di body art, l’installazione d’arte meta-moderna realizzata a Roma dal 23 al 26 settembre 2021, durante i quattro giorni della manifestazione Abilmente Il salone delle idee creative, ha permesso di esprimere al meglio le potenzialità della Polis d’Arte e Cultura, uno dei progetti nati in seno alla nostra Associazione, fortemente voluto e coordinato dalla Dott.ssa Scilla Esposito, presidente di Strade Diffuse Aps, psicologa, esperto in neuropsicologia e arteterapeuta.
La Polis d’Arte e Cultura, nell’ambito di una delle cinque aree di intervento associative, è il punto di arrivo di una sinergia creativa, artistica e culturale che trova espressione nell’esperienza congiunta di un nucleo di professionisti delle arti visive e dell’ambito artistico-scientifico-umanistico, complementarietà necessaria in quanto ogni forma d’arte è fondamento di benessere individuale e collettivo, in linea con la mission della nostra Associazione. Il centro del nostro agire è la promozione della salute della persona intesa come stato completo di benessere fisico, psichico e sociale. Benessere condiviso e collettivo che diventa luogo di restituzione appagante, raggiungibile attraverso la condivisione e l’incontro, basato sull’ascolto, la reciprocità, la solidarietà, il sostegno, la consapevolezza, la valorizzazione del singolo e della comunità, come insieme di strade diffuse e convergenti, nell’ottica della costruzione di una società accogliente e accudente, dove la nostra rete può diventare luogo privilegiato di crescita e formazione.
Dalla mescolanza di pensieri, idee, dalle pulsioni creative che attraversano l’individuo e dalla messa in forma della creatività intesa come ricchezza condivisa, è nata l’idea di un cammino fatto di colore, ricerca, sperimentazione che diventa concreto nella realizzazione a più mani dei vari progetti artistici, dove il contributo di ciascun artista, inteso come pensiero creativo e l’unicità di ciascuno, è teso alla valorizzazione dell’esperienza collettiva, non solo degli artisti coinvolti ma dello spettatore stesso. Le nostre istallazioni d’arte neuroestetica meta-moderna rappresentano la vita, danno voce alle emozioni percepite, coinvolgono lo spettatore nelle varie fasi di esecuzione dove il processo di creazione è la performance artistica a cui è possibile partecipare.
Tutto nasce dal desiderio della scoperta creativa e dalle prepotenti pulsioni delle emozioni, attraverso l’ignoto psichico più profondo, la passione nelle relazioni e la voglia di percorrere strade diffuse, ricche di intensi sentimenti e appaganti desideri. E ancora, la voglia di costruire insieme un percorso di ricerca verso luoghi inesplorati, verso una rinascita collettiva, potente e trasformativa. Le nostre performance d’arte lasciano lo spazio virtuale prendendo forma nella concretezza della materia, dell’incontro, della condivisione. Il viaggio che collettivamente ogni volta sperimentiamo è catapultato dentro la creazione di un impulso d’arte, potente e coinvolgente, la nostra struttura assolutamente innovativa è in assoluto tra le più belle esperienze d’arte collettiva incarnata.
Neuroestetica e Arteterapia: le radici teoriche dei nostri percorsi artistici
Tale esperienza trova le sue radici teoriche nella Neuroestetica e nelle Artiterapie. La Neuroestetica cerca di spiegare come i nostri correlati anatomici si attivano proprio durante un’esperienza artistica e quali sensazioni decodifichiamo durante il processo percettivo esperienziale; le Artiterapie ci conducono nel percorso dell’intera performance in un viaggio nel profondo che diventa portatore del Sé integrato e appagato nell’esperienza.
L’osservatore, il passante, gli amici e gli sconosciuti presenti compartecipano immersi nella creazione del progetto, un tuffo carpiato dentro l’opera d’arte, tutti i correlati e i circuiti anatomici implicati si attivano, l’effetto emozionale percepito saprà stupire l’osservatore e questa condizione d’arte incarnata attiverà i correlati neurofisiologici, la parte destra dell’amigdala si attiverà e le emozioni diventeranno libere di fluire, verranno espressi giudizi di pensiero formale e astratto sulle forme e sulle proporzioni stimolando l’insula, verrà percepito il bello e il brutto in senso estetico grazie alla corteccia orbitifrontale e un importante aumento della dopamina determinerà l’appagante esperienza del benessere e del piacere.
La nostra performance neuroestetica arricchisce di suggestioni l’osservatore, che può perdersi tra i colori e le forme, ritrovandosi nello spazio archetipico simbolico e culturale delle immagini dove l’inconscio collettivo, la forma trascendente rappresentata, liberata dall’inconscio a vantaggio della coscienza porrà finalmente un equilibrio tra lo psichismo e il somatico, originando un impulso verso il viaggio nelle emozioni percepite, il suo significante apparirà chiaro nel momento in cui l’osservatore saprà fondersi, confondersi, perdersi e ritrovarsi, nelle mille pieghe stimolanti di questa intensissima esperienza d’arte condivisa. Simbolicamente la nostra installazione d’arte è una finestra aperta sul nostro immaginario dove ognuno porta sé, da cui è possibile osservare immagini che diventano più della somma delle singole parti. Un luogo dove ciascuno può proiettare la propria ombra e vederla in un potente riflesso di trasformazione. Nell’opera i simboli archetipici parlano il linguaggio silenzioso dell’inconscio, lasciando allo spettatore la possibilità di posare lo sguardo oltre l’immagine estetica.
Spostando la prospettiva palese di ciò che immediatamente si osserva, ciascuno potrà scorgere altro e, finalmente, la propria luna sarà lì a portata di mano.
“Guardando oltre la luna” opera d’arte neuroestetica meta-moderna realizzata a cura della Polis d’Arte e Cultura di Strade Diffuse Aps. Ideazione, progetto e narrazione Dott.ssa Scilla Esposito. Presentazione Roberta Ammendola. Realizzazione Anna Lucia Bonanno, Alexia Cilifrese, Francesca Colaciello, Francesca Ferraresi, Francesca Mori, Simona Natale, Paola Passacantilli, Beatrice Ronci. Body art Samantha Polini. Modelli Aniuka Anna Modella, Francesca Mori, Giorgio Santangeli.
Installazione e adeguamento dell’opera presso il Policlinico Umberto I di Roma, Ottobre 2021 Sala d’attesa Ambulatorio di Pediatria Generale a cura di Francesca Mori, Alexia Cilifrese, Simona Natale, Felicita Fiorini. Coordinamento dell’installazione dell’opera presso il Policlinico Umberto I di Roma Prof. Alberto Spalice. Fotografia e grafica Francesco Esposito. Grafica e comunicazione Alessandra Sodi.
Per scaricare il pdf con la presentazione del progetto potete cliccare qui.